La
prima battaglia per la liberazione di Osimo: 6 luglio 1944
Le
battaglie per la conquista del porto di Ancona, a causa della forte resistenza
tedesca, si svolgono in due fasi. La prima fase viene denominata “Battaglia
di Loreto” (o “Prima Battaglia di Ancona”) perchè prende avvio il 2 luglio
1944 proprio da Loreto, dove i polacchi erano entrati il giorno precedente.
In questa battaglia preliminare il II Corpo polacco procede alla conquista
dei capisaldi tedeschi a nord del fiume Musone e del torrente Fiumicello.
Il 4 luglio viene presa Castelfidardo, mentre Osimo è conquistata il 6
luglio 1944 dopo combattimenti particolarmente duri: ad operare sono i
fanti della Divisione “Fucilieri dei Carpazi” con l’appoggio dei carri
armati della 2^ Brigata corazzata e del 7° Reggimento “Ussari”. Agli scontri
in ambito urbano partecipano anche alcune formazioni partigiane. La Divisione
“Kresowa” riesce ad occupare Montoro, S. Margherita, Centofinestre e Tornazzano
e, a nord del Musone, Palazzo del Cannone e Villa Simonetti. Il 9 luglio
il CIL conquista Filottrano, importante successo delle armi italiane divenuto
il segno della rinascita dell’Esercito e il 13 luglio i soldati italiani
occupano Cingoli.
L’occupazione delle posizioni dominanti di Castelfidardo, Osimo, Filottrano
e Cingoli rende possibile l’azione decisiva per la conquista del porto
di Ancona.
La città di Ancona era letteralmente in ginocchio. Dal 16 ottobre 1943
al luglio 1944 Ancona subisce da parte degli angloamericani 184 bombardamenti
aerei e navali che uccidono 1182 persone e distruggono il 67 per cento
della città, costringendo quasi 58 mila cittadini a sfollare nelle campagne
e nei paesi della provincia. Gli oviettivi sono, in particolare, la stazione
ferroviaria, il porto, strade e ponti, installazioni militari.
Il piano di quella che viene chiamata la “Seconda Battaglia di Ancona”,
elaborato dal generale Anders prevede che lo sforzo principale del II
Corpo polacco sia esercitato in direzione del Monte della Crescia – Polverigi
– Agugliano con due attacchi pressochè simultanei: uno affidato alla fanteria
appoggiata da carri armati, da Villa Simonetti verso il Monte della Crescia
e uno condotto da carri armati, da S. Margherita – Montoro cerso Casenuovge
– Croce San Vincenzo. Dopo la conquista del Monte della Crescia, che domina
tutto il terreno della battaglia e lo sfondamentooperato dai mezzi corazzati
dovrà proseguire verso Chiaravalle – Falconara, la foce del fiume Esino
e verso Torrette. Al tempo stesso, con una manovra diversiva, si dovrà
far credere ai tedeschi che l’attacco principale avverrà lungo la Strada
Statale n. 16 a sud di Ancona e le strade costiere.
Il concetto d’azione secondo cui prendere Ancona è dunque quello di impegnare
i tedeschi sulla destra con una diversione e manovrare invece a fondo
sulla sinistra, in un’area ristretta, in modo di sorprenderli ed aggirarli
e, tagliando le linee di ripiegamento, intrappolarli in una sacca. Il
Cil ha il compito di coprire il fianco sinistro delle formazioni polacche
e di conquistare Rustico, proseguendo poi verso S. Maria Nuova.
Fonti
bibliografiche:
G. Campana – “La battaglia di Ancona del 17-19 luglio 1944 e il II Corpo
d’Armata polacco”, Istituto Regionale per la storia del Movimento di liberazione
nelle Marche e Regione Marche, 2002
G. Campana, R. Orsetti – “Ancona 1944 – Immagini dei fotografi di guerra
inglesi e polacchi”, Regione Marche e Istituto Regionale per la storia
del Movimento di liberazione nelle Marche, 2004
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