La
guerra sul Fronte Adriatico
Quando
il II Corpo polacco viene incaricato di conquistare il porto di Ancona,
l’unità – che dipende operativamente dall’ 8^ Armata Britannica – è formata
da due divisioni di fanteria (3^ Divisione “Fucilieri dei Carpazi” e 5^
Divisione “Kresowa”), dalle truppe di Corpo d’Armata, costituite da reggimenti
di artiglieria delle varie specialità e dal Reggimento esplorante “Lancieri
dei Carpazi”, dalla 2^ Brigata corazzata, che comprende tre reggimenti
corazzati ognuno dei quali è dotato di 52 carri armati medi “Sherman”
e 11 carri leggeri “Stuart”. I soldati sono in totale circa 43.000 e comprendono
anche le donne del “Servizio ausiliario femminile”, impegnate soprattutto
nella sanità, ma anche nelle trasmissioni e nei trasporti.
Con i polacchi collabora il Corpo italiano di Liberazione (CIL) che nato
nell’aprile del 1944, esprime la volontà dell’Esercito italiano di svolgere,
accanto alle formazioni alleate, un ruolo importante per la liberazione
dell’Italia. Il CIL, comandato dal gen. Utili e con un organico di 25.000
uomini, è dotato di armamento italiano, meno potente di quello alleato,
dispone di pochi mezzi motorizzati ed è privo di componente corazzata.
Sotto il comando operativo polacco vi sono inoltre: il 7° reggimento “Ussari”,
una unità corazzata britannica e altre formazioni britanniche di artiglieria
e di genio; i partigiani, circa 400, della “Banda Patrioti della Maiella”.
Le forze tedesche contrapposte sono costituite da due divisioni di fanteria
(278^ Divisione e 71^ Divisione) a organici ridotti, prive di carri armati
e di copertura aerea, ma dotate di un’efficace artiglieria, specie di
controcarro, di cannoni d’assalto e semoventi italiani M 42 usati entrambi
in un ruolo di controcarro. Presente anche un cacciacarri pesante “Nashorn”,
un semovente dotato del potente cannone da 88 mm. ed in grado di distruggere
mezzi corazzati anche da lunga distanza. I tedeschi dispongono, in prima
linea, di circa 5.000 uomini ed il comandante della 278^ Divisione, gen.
H. Hoppe, si propone di contenere quanto più a lungo possibile l’avanzata
delle forze polacche per ritardare la conquista del porto di Ancona.
Fonti
bibliografiche:
G. Campana – “La battaglia di Ancona del 17-19 luglio 1944 e il II Corpo
d’Armata polacco”, Istituto Regionale per la storia del Movimento di liberazione
nelle Marche e Regione Marche, 2002
G. Campana, R. Orsetti – “Ancona 1944 – Immagini dei fotografi di guerra
inglesi e polacchi”, Regione Marche e Istituto Regionale per la storia
del Movimento di liberazione nelle Marche, 2004
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