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IL II CORPO D’ARMATA POLACCO NELLE MARCHE
1944-1946

2. I polacchi entrano a Pesaro.
Dopo la Battaglia del Metauro, il II Corpo polacco opera nell’ambito della 8a Armata britannica e in diretta cooperazione con il I Corpo canadese. Le operazioni alleate si propongono lo sfondamento della Linea Gotica, la liberazione di Pesaro e una decisa avanzata generale verso la Pianura Padana. Il II Corpo, nel suo ristretto settore che va dalla linea costiera fino a Montemaggiore, ha il compito di avanzare dal fiume Metauro verso il fiume Foglia con la 5^ Divisione “Kresowa” e quindi, con la 3a Divisione “Fucilieri dei Carpazi”, di dirigersi dal fiume Foglia verso Monteluro. Una forza di cavalleria deve contemporaneamente procedere lungo la Strada Statale N. 16 in direzione di Pesaro.
Le operazioni vengono avviate, dopo un’intensa preparazione di artiglieria, nella notte tra il 25 ed il 26 agosto, quando due battaglioni della 5a Brigata “Wilno” attraversano il fiume Metauro. Alle ore 20 del 26 agosto Monte delle Forche è nelle mani dei fanti polacchi. Segue la conquista di Carignano e, da parte della cavalleria, di Monte Giove, mentre il Reggimento britannico “Household Cavalry” entra a Fano nella notte tra il 27 ed il 28 agosto. Il 29 agosto i polacchi avanzano fino alla linea Monte Blilla – Monte Ballante e sono ormai a poca distanza dal fiume Foglia. Il 30 agosto squadroni dei “Lancieri dei Carpazi” e della “Household Cavalry” riescono a penetrare a Pesaro, ma sono poi costretti a ritirarsi.
Il Corpo italiano di liberazione, che opera sulla sinistra, dopo che il 20 agosto ha occupato Pergola proseguendo poi l’avanzata verso Cagli, il fiume Candiglione e Acqualagna, dal 25 agosto dipende dal V Corpo britannico. Il CIL partecipa alla liberazione di Urbino (il 28 agosto), di Urbania (29 agosto), di Peglio (30 agosto) e dal 30 agosto 1944 sospende ogni attività operativa e viene trasferito in zona di rioridinamento.
Il primo ed il 2 settembre i fanti della 3a Divisione “Fucilieri di Carpazi” oltrepassano il fiume Foglia e da S. germano avanzano verso est, dopo durissimi combattimenti. Il 2 settembre è il giorno decisivo: mentre i “Lancieri dei Carpazi” entrano in modo definitivo a Pesaro, i fanti polacchi puntano verso Monte Boncio, a nord, e poi verso il mare in direzione di Fiorenzuola di Focara, chiudendo così la manovra di accerchiamento e costringendo i tedeschi a ritirarsi.
Gli scontri sulla Linea Gotica si rivelano particolarmente pesanti per il II Corpo polacco, che deve affrontare, oltre alle difese tedesche costituite da torrette interrate di carri armati, ai carri armati, ai cacciacarri, anche formazioni agguerrite come la 1a Divisione Paracadutisti, con cui si era già scontrato a Montecassino. L’azione congiunta dei tre Corpi d’Armata alleati indebolisce di molto le forze tedesche e permette agli Alleati di penetrare nelle difese della Linea Gotica, ma non porta a quei risultati auspicati all’inizio dell’offensiva.
In ottobre del 1944, dopo un periodo di riposo, il II Corpo viene trasferito in Emilia – Romagna e per tre mesi i polacchi partecipano a difficilissimi combattimenti nell’ Appennino Emiliano. Con l’esaurimento dell’offensiva alleata, il fronte si stabilizza sulla linea del fiume Senio. Le operazioni riprendono nella primavera del 1945 e i reparti avanzati del II Corpo polacco, il 21 aprile, entrano per primi a Bologna, dando ancora un notevole contributo alla vittoria alleata in Italia.
Nel periodo 1944 – 1945 il II Corpo polacco ha combattuto sul fronte italiano per 367 giorni, neutralizzando circa 50 mila soldati tedeschi. Le perdite polacche sul campo di battaglia ammontano a 2197 morti e 8376 feriti. In particolare, nel corso delle battaglie che si sono combattute nelle Marche, dal fiume Chienti al fiume Foglia, il II Corpo ha avuto 753 morti (496 per le battaglie di Ancona e 257 per l’attacco alla Linea Gotica) e 2877 feriti (rispettivamente: 1789 e 1088). Le perdite totali in Italia sono tuttavia molto superiori e ammontano a circa 17 mila tra morti e feriti. I soldati del II Corpo sono sepolti nei cimiteri di guerra di Bologna, Casamassima, Loreto e Montecassino.