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IL II CORPO D’ARMATA POLACCO: LE BATTAGLIE DI LORETO, CASTELFIDARDO E DI OSIMO PER LA PRESA DI ANCONA

11 - 19 luglio 1944

Il Generale Anders

Władysław Anders nasce a Błonie l’11 agosto 1892 da Albert Anders, amministratore di latifondi e da Elżbieta Tauchert. Negli anni 1912-1914 studia al Politecnico a Riga. Nel 1913 consegue il grado ufficiale alla Scuola Cadetti dell’Armata Russa (la Polonia non è ancora Stato sovrano). Partecipa alla Prima Guerra Mondiale arruolato nel Reggimento degli Ułani “Krechowiecki”, come comandante di squadrone e successivamente come comandante di Stato Maggiore della 1^ Divisione dei Tiratori. Durante la guerra è ferito per ben due volte, ma si distingue per coraggio e capacità di comando.
Con l’indipendenza dalla Polonia (1918), viene assegnato allo Stato Maggiore del gen. Dowbór-Muśnicki a Poznań, dove forma il 15° Reggimento degli Ułani di “Poznań”, con il quale parte per combattere sul fronte polacco - sovietico. Si distingue ancora una volta per il coraggio, per le operazioni di battaglia vittoriose sempre preparate tatticamente in modo ineccepibile e per come si prende cura del destino dei suoi soldati. Il  maresciallo Piłsudzki, padre della nuova Patria Polacca, onora sia Anders che il suo Reggimento con l’ onorificenza militare, la Croce d’Argento Virtuti Militari.
Terminata la guerra, negli anni 1921-1923, studia all’École Supérieure de Guerre a Parigi e con il rientro in Polonia assume la funzione di Capo di Stato maggiore del gen. Rozwadowski.
Negli anni 1928-37 assume il comando della Brigata di Cavalleria di “Wołyń”, e dal maggio 1937 il comando della Brigata di Cavalleria di “Nowogród”. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale difende eroicamente la Polonia dall’invasione tedesca. Nel settembre 1939, seppur ferito in battaglia, non abbandona il fronte e continua a guidare i suoi soldati, ritirando il Reggimento in direzione di Leopoli, cercando di passare tra i tedeschi  e i sovietici che premono dall’est. Catturato dai sovietici viene rinchiuso in prigione nel famigerato carcere della Lubianka a Mosca, per ben 22 mesi, subendo anche torture.
Dopo lo scoppio della guerra tedesco-sovietica (il 22 giugno 1941) fu proclamato il decreto sull’amnistia per i cittadini polacchi e, successivamente firmato l’accordo militare polacco-sovietico (il 30 luglio 1941). Władysław Anders viene rilasciato dalla prigione e nominato dal gen. Sikorski comandante dell’Armata Polacca nell’URSS.
Dato il complesso scenario di guerra e gli accordi tra i Stati alleati conduce i suoi reparti (intorno 115 milla cittadini polacchi, e tra questi 70 mila soldati) in Iraq ed in Persia dove si fusero con i reparti dell’Armata Polacca di stanza in Medio Oriente costituendo l’Armata Polacca in Oriente. Infine da unità militari bene addestrate e attrezzate con le armi moderne venne formato il 2^ Corpo. Dal 19 agosto 1943 riceve il comando del 2° Corpo d’Armata Polacco. Il comando delle Forze Alleate lo invia a combattere con i suoi soldati in Italia, dove giunge il 25 gennaio 1944.
Il talento operativo e l’intelligenza militare del gen Anders sono dimostrati nelle vittorie  delle battaglie di Monte Cassino, Piedimonte, Ancona, fiume Cesano e Metauro, Linea Gotica, Faenza ed infine con la conquista di Bologna.
Cittadino onorario di Ancona (8 dicembre 1945) e di Bologna (6 ottobre 1945).
Gli storici concordano unanimemente nel riconoscere al gen. Anders non solo particolari capacità militari, ma anche un forte carisma di guida del popolo.
Attento non solo alla preparazione militare della sua invincibile armata, ma anche alla formazione educativa dei suoi ragazzi e delle famiglie al seguito. Istituisce al seguito delle truppe, sia in Medio Oriente sia in Italia, scuole medie e superiori, come pure l’attività teatrale viene portata fino alle prime linee del fronte. Opere di soldati – scrittori sono stampate nella tipografia del 2° Corpo. Si fa anche carico, con scrupolo, della cura di madri e figli, creando case di convalescenti e  centri di villeggiatura. In Italia, dove le truppe polacche restano per oltre due anni, il gen. Anders crea una vera e propria  “Piccola Polonia”, che contiene
tutti gli elementi della vita sociale e culturale della nazione.
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale rimane in Gran Bretagna, dove svolge l’incarico di Ispettore delle Forze Armate Polacche in Occidente.
Il nuovo regime comunista insediatosi nel frattempo a Varsavia, con decreto del 26 settembre 1946,  lo priva della cittadinanza polacca assieme ad altri 75 generali ed ufficiali superiori.
Il 31 ottobre 1946 il gen. Anders lascia l’Italia, dopo le visite di congedo al Capo provvisorio dello Stato Italiano Enrico De Nicola, al Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, al papa Pio XII ed al Quartier Alleato di Caserta.
Scrive il generale nelle sue memorie: “... Per la Polonia la guerra non è cessata con la vittoria, come per le altre nazioni alleate, ed ai polacchi non resta che credere ed attendere che si compia l’ultimo capitolo di questo grande sconvolgimento storico”.
Dall’ 8 agosto 1954, insieme ad T. Arciszewski ed E. Raczyński, fa parte del “Consiglio dei Tre”, organo che sostituisce il Presidente della Repubblica di Polonia  in esilio. Dedica il resto della sua vita per l’ideale di una Polonia, democratica e libera. Non dimenticherà mai i suoi ragazzi del II Corpo e fu per loro, dispersi anch’essi in Inghilterra e nel resto dell’Europa occidentale, un prezioso punto di riferimento.
Morì a Londra il 12 maggio 1970. Per suo espresso volere fu sepolto a Monte Cassino, nel cimitero militare, che accoglie i resti mortali di oltre mille dei suoi soldati morti in quel luogo nel maggio del 1944.

 

Fonti bibliografiche:
Saggio del gen. Zygmunt Szyszko-Bohusz nel libro di J. Englert e K. Barbarski “Generale Anders”, Caldra House, Hove, Sussex, 1989, p.12-13
Ewa Berberyusz “Anders spieszony”, ANEKS, Londyn 1992